La fattoria romana “S’Imbalconadu” o villa romana (cosi’ i latini chiamavano la casa di campagna), si trova a pochi Km da Olbia, nella strada che porta a Loiri. E’ una costruzione di età Repubblicana, organizzata con una struttura centrale e ambienti circostanti adibiti a magazzini.
Alcuni di questi hanno restituito durante gli scavi alcuni reperti che sembrano indicarne l’utilizzo di torchi e vasche per la produzione di vino, oltre alcune anfore da trasporto e un altro vano dove è stata identificata una “mola manuaria”, “una meta” e “un catillus” per la lavorazione dei cereali.
La parte centrale era invece la residenza dei proprietari; di forma quadrata era organizzata in due piani, più un terrazzo da dove si poteva tenere sotto controllo l’intero fondo. I materiali da costruzione sono blocchi di granito (di cui la Gallura è ricca), “opus africanus”, ovvero conci posti in maniera non del tutto regolare e mattoni crudi. Costruita nel II sec. A.C. fu abbandonata nel I sec. A. C..
Durante gli scavi archeologici fu ritrovata una scultura della Dea Tanit, che dimostra che questo luogo fu frequentato in epoca fenicia (oggi il blocco di granito scolpito si trova a Sassari, nel Museo Archeologico).